Non occorre aver viaggiato molto per sapere che si possono trovare oggetti di artigianato molto belli in ogni parte del pianeta, e che ci sono artigiani di ogni Paese che innovano e scoprono nuovi materiali e nuovi modi per “uscire” dalla crisi globale con creatività ed un occhio attento alle nuove tecnologie.
L’Internet è un’opportunità di viaggiare stando a casa, di navigare e di trovare oggetti da regalare realizzati in luoghi lontani o vicini, che ci hanno fatto sognare o che troviamo affini anche se non ci siamo mai stati. Certo non è detto che non si debba trovare nelle qualità di un oggetto semplicemente la corrispondenza di un gusto estetico..o esotico, ma proviamo a pensare ad un discorso di questo genere e quando cerchiamo un oggetto di artigianato particolare per regalarlo ad una persona speciale: si arricchisce il dono di qualcosa di noi stessi e l’oggetto racconterà qualcosa di noi.
Regalare questi oggetti significa donare una parte di quel mondo e del nostro mondo oppure evocare e trasmettere le sensazioni provate durante una vacanza in cui ci siamo persi nell’entusiasmo della ricerca di cose nuove e diverse- Potremmo immaginare, comprando un oggetto, di essere davvero stati in quel luogo particolare dove è stato arricchito del fascino di qualcosa fatto a mano come una volta e realizzato con modalità legate alla storia di quel territorio.
Potremmo essere stati in Portogallo ed aver acquistato un prodotto di sughero (derivato da una specie di quercia tipica della macchia mediterranea e molto caratteristica da vedere) tipico dell’artigianato portoghese (link di approfondimento se siete interessati a saperne di più). Il sughero del Portogallo è un esempio di materia prima sostenibile oggi utilizzato anche per realizzazione borse, cinture, piccoli oggetti di arredamento o scarpe. Le nuove influenze sul tipo di lavorazione hanno cambiato l’artigianato del sughero, prima utilizzato solo per ricavarne tappi, e la promozione di materie prime naturali corrisponde sempre più una sensibilizzazione ambientale che è diventata un’emergenza.
L’artigianato, quando cerca di combinare il rispetto per l’ambiente all’innovazione deve fare una sintesi fra presente e futuro senza escludere i vissuti legati alle caratteristiche del territorio, dalla conservazione e trasmissione delle tradizioni allo scambio con altre culture, anche nel quadro di un confronto europeo. Questo potrebbe essere il modo migliore di intendere la delocalizzazione: pensando alla sostenibilità ed alla contaminazione di culture.
Ogni regione ha tradizioni artigianali proprie, dalla ceramica d’arte alle terrecotte (qui si risalirebbe addirittura al Medioevo), dal tessile al design per la casa (il territorio di Quarrata ne è un esempio importantissimo) alla biancheria di prestigio, al ricamo- sono solo alcune delle realtà locali ed è giusto fare tutto il possibile per preservarle e dare una mano alle piccole realtà imprenditoriali, spesso ignorate, che faticano ad andare avanti. Chiudiamo gli occhi, invece! Ma solo per prepararci alla sorpresa, come quando ce lo chiedono i bambini, e pensiamo a cosa ci piace, a cosa vogliamo conservare e perché e a che tipo di futuro guardare. A noi la scelta.
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